Lava e neve, cosa succede all’Etna: è molto pericoloso

Non è uno spettacolo si tutti i giorni: le eruzioni dell’Etna che finiscono nel bianco della neve che ricopre il vulcano, ma c’è pericolo.

L’Etna è nuovamente in attività e la recente eruzione, iniziata l’8 febbraio, ha generato una colata lavica che si sta spingendo sempre più in basso, avvicinandosi alla pista alto montana.

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Lava e neve, cosa succede all’Etna: è molto pericoloso – gabbianello.it

Partita da un’altitudine di 3.000 metri, la lava ha ormai raggiunto quota 1.900 metri, creando uno scenario spettacolare ma anche altamente pericoloso.

Eruzioni sull’Etna innevato: la popolazione corre un grave pericolo

Nonostante l’immagine affascinante della neve incandescente che si muove sulla bianca neve sull’Etna, il fenomeno che si sta verificando è molto pericoloso.

Il fattore che preoccupa maggiormente gli esperti è il possibile contatto tra la lava incandescente e la neve ancora presente sul vulcano, un’interazione che può provocare esplosioni idro-magmatiche.

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Eruzioni sull’Etna innevato: la popolazione corre un grave pericolo – gabbianello.it

Queste esplosioni si verificano quando il calore estremo della lava causa un rapido scioglimento della neve, producendo vapore ad alta pressione che può generare detonazioni improvvise.

I frammenti di roccia e lava incandescente, proiettati a distanza, rappresentano una minaccia per chiunque si trovi nelle vicinanze. Per questa ragione, le autorità locali hanno adottato misure di sicurezza per limitare l’accesso alle zone più a rischio.

Etna: divieti per escursionisti e turisti

Alcuni comuni situati ai piedi dell’Etna hanno deciso di vietare le scalate alle quote più elevate, al fine di proteggere escursionisti e visitatori.

A Biancavilla è stato imposto il divieto di accesso oltre quota 2.000 metri e stabilita una distanza minima di 500 metri dal fronte lavico.

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Etna: divieti per escursionisti e turisti – gabbianello.it

L’amministrazione locale sottolinea che l’attività del vulcano è passata da un’intensità bassa a media, aumentando il rischio di esplosioni e caduta di detriti.

Anche nel territorio di Adrano è stata adottata un’ordinanza simile, in particolare per la zona del Rifugio Galvarina, attualmente interessata dall’avanzata della colata. Qui, il rischio principale è rappresentato proprio dal contatto tra lava e neve, un fenomeno che può generare esplosioni improvvise e pericolose.

Le autorità locali e gli esperti del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano consigliano a chiunque voglia osservare l’eruzione di mantenersi a una distanza di almeno 200 metri dalla colata, evitando di avventurarsi nelle zone non autorizzate.

Perché le esplosioni idro-magmatiche sono così pericolose?

Le esplosioni idro-magmatiche sono particolarmente rischiose perché imprevedibili e altamente distruttive.

Quando la lava entra in contatto con la neve o con ghiaccio, l’acqua si trasforma istantaneamente in vapore, creando un’onda di pressione che può proiettare frammenti rocciosi e lava incandescente a grande distanza.

Questo tipo di fenomeno è già stato osservato in passato durante le eruzioni dell’Etna e può rappresentare un pericolo mortale per chi si trova nelle vicinanze della colata. Inoltre, le condizioni meteorologiche e la morfologia del vulcano possono influenzare la dispersione di cenere e gas, aumentando ulteriormente i rischi per la salute.

Chiunque voglia osservare l’eruzione può farlo da punti panoramici sicuri, senza mettere a rischio la propria incolumità. L’imponente attività del vulcano continua a regalare scenari unici, ma richiede anche molta attenzione da parte di tutti.

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